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Temi dell'attività parlamentare

L'informatizzazione delle pubbliche amministrazioni

Tema centrale degli ultimi anni è stato quello dell'informatizzazione della p.a. Nella XVII legislatura la Camera dei deputati ha istituito una Commissione di inchiesta monocamerale sul livello di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni che ha concluso i suoi lavori con l'approvazione di una relazione finale. Sotto il profilo normativo, è stato oggetto di modifiche ed aggiornamenti il codice dell'amministrazione digitale, in attuazione della legge di riforma della pubblica amministrazione, nel cui ambito è stata, tra l'altro, istituita la figura del Commissario straordinario per l'attuazione dell'Agenda digitale. I principi alla base del nuovo codice si fondano sull'esigenza di garantire, in materia di erogazione di servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, il diritto di accesso dei cittadini e delle imprese ai dati, documenti e servizi di loro interesse in modalità digitale nonché la semplificazione dell'accesso ai servizi alla persona, riducendo la necessità di accesso fisico agli uffici pubblici.

 
Le modifiche al Codice dell'amministrazione digitale
  • 2 Atti Governo
  • 1 focus,
  • 4 dossier,
  • 1 risorsa web
06/03/2018

In attuazione di una specifica delega contenuta nella legge di riforma della pubblica amministrazione (L. 124/2015) è stato riformato il Codice dell'amministrazione digitale - CAD (D.Lgs. 179/2016 che modifica il D.Lgs. 82/2005) con l'obiettivo di creare una Carta della cittadinanza digitale che permetta l'accesso in maniera digitale di cittadini e imprese ai dati e servizi delle pubbliche amministrazioni.

Il nuovo CAD ha introdotto una serie di misure volte a garantire un livello minimo dell'erogazione dei servizi on line delle amministrazioni pubbliche, la piena applicazione del principio del digital first (in base al quale il digitale è il canale principale per tutte le attività delle p.a.), la partecipazione con modalità telematiche ai processi decisionali pubblici, l'utilizzo del c.d. PIN unico, la promozione dell'elezione del domicilio digitale, l'adeguamento alle norme europee in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche; la diffusione dei pagamenti digitali.

In ordine alla partecipazione elettronica democratica, il nuovo CAD ha aggiunto alla disciplina previgente la finalità di migliorare la qualità degli atti amministrativi anche con forme di consultazione preventiva e per via telematica. In attuazione di tale disposizione il Governo ha adottato le Linee guida sulla consultazione pubblica in Italia (Direttiva n. 2/2017).

Inoltre, le modifiche al CAD hanno coinvolto anche i meccanismi e le strutture di governance del settore, prevedendo tra l'altro, la semplificazione dei procedimenti di adozione delle regole tecniche, il rafforzamento del ruolo di impulso del Presidente del Consiglio attraverso la Conferenza permanente per l'innovazione tecnologica, la ridefinizione delle competenze dell'ufficio dirigenziale generale unico istituito nelle pubbliche amministrazioni centrali con funzioni di coordinamento in materia digitale, la possibilità, per il Presidente del Consiglio dei ministri, in sede di prima attuazione del medesimo decreto legislativo, di nominare, per un periodo non superiore a tre anni, con proprio decreto, un Commissario straordinario per l'attuazione dell'Agenda digitale.

Successivamente, sono state adottate ulteriori disposizioni integrative al CAD, come previsto dalla norma di delega (D.Lgs. 217/2017).

Il provvedimento integra e modifica alcune disposizioni del CAD al fine di accelerare l'attuazione dell'agenda digitale europea.

Le linee del nuovo intervento legislativo sono state in sintesi:

  • proseguire nell'opera di razionalizzazione delle disposizioni contenute nel Codice dell'amministrazione digitale e di deregolamentazione già avviata con il precedente intervento;
  • rafforzare la natura di "carta di cittadinanza digitale" della prima parte del Codice, concentrando in essa le disposizioni che attribuiscono a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented, quello a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e quello a effettuare pagamenti online;
  • promuovere integrazione e interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle diverse amministrazioni;
  • garantire maggiore certezza giuridica in materia di formazione, gestione e conservazione dei documenti digitali;
  • rafforzare l'applicabilità dei diritti di cittadinanza digitale e accrescere il livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale;
  • promuovere un processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e garantire un utilizzo più efficace dei dati pubblici attraverso moderne soluzioni di data analysis.

 

Focus
Dossier
Atti del Governo
Documenti e risorse WEB
 
La Commissione di inchiesta sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni
  • 2 dossier,
  • 1 risorsa web
06/03/2018

La Camera dei deputati ha istituito nel 2016 la Commissione parlamentare di inchiesta sull'informatizzazione delle pubbliche amministrazioni che ha concluso i suoi lavori con l'approvazione di una relazione finale il 26 ottobre 2017.

 L'oggetto dell'inchiesta ha riguardato il livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni statali e locali e gli investimenti complessivi relativi al settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

L'obiettivo dell'inchiesta parlamentare è stato duplice:

  • raccogliere dati informativi aggiornati;
  • individuare soluzioni, anche di tipo legislativo, per adeguare lo stato dell'innovazione della pubblica amministrazione al livello degli altri Paesi europei.

Tra i principali compiti della Commissione, si richiamano l'analisi degli investimenti effettuati dalle pubbliche amministrazioni statali e locali nel settore delle ICT - anche al fine di individuare eventuali diseconomie - e la comparazione della spesa pubblica nel settore delle ICT tra i maggiori Paesi europei e l'Italia.
I lavori della Commissione hanno riguardato in un primo tempo la ricostruzione storico-legislativa del processo di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. Successivamente la Commissione ha approfondito i seguenti filoni di indagine:
  • l'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), al fine di comprendere, in particolare, i problemi che hanno causato i continui ritardi nella realizzazione e implementazione del progetto;
  • il Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), sviluppato e gestito dalla società SIN Spa, con lo scopo di tentare di approfondire le motivazioni e le responsabilità dei persistenti malfunzionamenti del sistema nell'erogazione dei fondi europei per l'agricoltura;
  • le disfunzioni dell'algoritmo programmato per gestire la procedura automatizzata dei trasferimenti interprovinciali degli insegnanti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e un approfondimento delle spese sostenuto dal medesimo Ministero in relazione alle postazioni di lavoro;
  • le modalità e l'efficacia con cui sono stati utilizzati i fondi riconducibili agli accordi di programma quadro (APQ) in materia di società dell'informazione e crescita digitale;
  • l'adempimento da parte della pubbliche amministrazioni di quanto disposto dal codice dell'amministrazione digitale (CAD), di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005;
  • il sistema informativo di gestione dei migranti.

Tra le criticità maggiori segnalate nella relazione finale, emergono la scarsa conoscenza e applicazione della normativa relativa al digitale, con particolare riferimento al D.Lgs. 82/2005 (CAD), e la scarsa capacità di controllo della qualità della spesa, soprattutto per quanto riguarda i sistemi informativi e l'impatto che dovrebbero produrre, sia in termini di risparmi, sia in termini di miglioramento della qualità dei servizi.

La Commissione ha inoltre suggerito alcune linee di azione quali: 

  • l'adeguamento delle competenze del personale anche dirigenziale della PA, sia attraverso un massiccio investimento in formazione, sia attraverso una ineludibile immissione di nuovo personale, soprattutto nei livelli apicali;
  •  il rafforzamento dell'Agenzia per l'Italia Digitale, sia dal punto di vista finanziario, sia da quello della dotazione organica;
  • l'aggiornamento delle linee guida del procurement dei sistemi informativi, introducendo una disciplina dei bandi che preveda studi di fattibilità e progettazione dei sistemi informativi prima della messa a bando della realizzazione;
  • il rafforzamento e la stabilizzazione della governance della trasformazione digitale, e della capacità del legislatore di eseguire un costante assessment dell'impatto tecnologico sulla normativa, valutando l'opportunità di aggiornare la struttura delle Commissioni permanenti, prevedendone una dedicata ai temi del digitale.
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