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Temi dell'attività parlamentare

Politica economica e finanza pubblica
Commissione: V Bilancio
Politica economica e manovre finanziarie
La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017

La Nota di aggiornamento al DEF 2017 trasmessa alle Camere il 23 settembre 2017, rivede le previsioni economiche e di finanza pubblica contenute nel Documento di economia e finanza dell'aprile 2017, al fine di adeguare il quadro previsionale finanziario per l'anno in corso e per quelli successivi ai mutamenti nel frattempo intervenuti negli andamenti economici e finanziari. La Camera ha iniziato l'esame della Nota nella giornata del 28 settembre.

Consulta qui il dossier.

L'esame del provvedimento si è concluso il 4 ottobre, con l'approvazione da parte delle Camere - nello stesso testo  - delle risoluzioni parlamentari sulla relazione di aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio periodo e sulla Nota di aggiornamento del DEF .

 
La funzione della Nota di aggiornamento
28/09/2017

La disciplina della procedura di bilancio contenuta nella legge di contabilità (L. n. 196 del 2009) prevede che nell'ambito delle nuove scadenze temporali decise in sede europea il Governo presenti alle Camere entro il 10 aprile di ciascun anno il Documento di Economia e Finanza(DEF). Il quadro previsionale del DEF deve essere poi adeguato all'evolversi del quadro economico e finanziario in corso d'anno mediante la Nota di aggiornamento, da trasmettersi alle Camere entro il successivo 27 settembre. La Nota potrà altresì aggiornare il DEF in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma contenuti nel Documento medesimo. Ciò consente che la decisione annuale di bilancio, che si avvia con la presentazione, entro il 20 ottobre, del disegno di legge di bilancio (che ora a seguito delle modifiche recentemente apportate alla legge di contabilità n. 196 del 2009 ricomprende in un unico provvedimento anche la ex legge di stabilità), sia predisposta sulla base di un quadro economico e programmatico il più possibile aggiornato.

Nel presentare il nuovo quadro di finanza pubblica, nella Nota 2016 si è tenuto conto delle raccomandazioni approvate per l'Italia dall'Unione Europea nel mese di luglio. Si tratta di 4 Raccomandazioni - concernenti la prima la sostenibilità delle finanza pubblica e la fiscalità, la seconda la riforma del pubblico impiego, le imprese pubbliche, il contrasto alla corruzione e la giustizia civile, la terza i crediti deteriorati e il settore bancario , la quarta il mercato del lavoro e la spesa sociale,– cui la Nota fornisce elementi di risposta nell'illustrare, in relazione a ciascuna delle stesse, le principali iniziative del Governo.

 
Il quadro macroeconomico
28/09/2017

La Nota 2017 presenta una revisione al rialzo delle stime sull'andamento dell'economia italiana rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, per tutto il quadriennio 2017- 2020 ed in particolare per l'anno in corso, nel quale la stima di crescita del PIL (che si era posizionato allo 0,9 per cento nel 2016) passa dall'1,1 all'1,5 per cento.

Ciò in quanto la congiuntura economica internazionale positiva e la valutazione positiva delle statistiche nazionali relative al primo semestre dell'anno incoraggiano il Governo ad ipotizzare una ripresa più vigorosa nella restante parte del 2017.

La crescita mondiale, infatti, è diventata nel complesso più diffusa e più solida ed il commercio internazionale – per il quale le stime sono state riviste al rialzo di 1,3 punti percentuali nel 2017- ha accelerato, trainato dalla ripresa dei mercati emergenti. Analoghi segnali positivi arrivano dall'Area euro, in cui la crescita nel secondo trimestre dell'anno appare più sostenuta rispetto ai precedenti tre mesi, trainata dal contributo decisamente positivo dei consumi delle famiglie e degli investimenti fissi.

Le indicazioni favorevoli emerse nei ultimi mesi nell'economia italiana inducono pertanto la Nota a ritenere che nella seconda parte del 2017l'espansione economica continui quantomeno in linea con il ritmo del primo semestre, trainata dal settore manifatturiero e da alcuni comparti dei servizi (trasporti e turismo), con la possibilità di una evoluzione maggiormente positiva, qualora la componente degli investimenti concretizzasse le aspettative derivanti dagli indicatori congiunturali, rafforzando la propria dinamica di crescita che prosegue fin dal 2015.

Più caute, ma sempre leggermente superiori alle stime del DEF, sono le previsioni tendenziali per gli anni successivi: il PIL è previsto crescere dell'1,2per cento nel biennio 2018-2019, e dell'1,3 per cento nel 2020.

Anche il mercato del lavoro, in linea con la crescita economica, è migliorato in misura maggiore di quanto atteso, e dunque la Nota rivede in lieve rialzo i principali indicatori che lo caratterizzano. Il tasso di occupazione è previsto superare il 58 per cento già nel 2017, per raggiungere il traguardo del 60 per cento nel 2020 (+0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni del DEF nel 2017, e +0,5 per cento negli anni successivi). Positiva anche l'evoluzione del il tasso di disoccupazione, rivisto al ribasso di 0,3 punti percentuali nell'anno in corso (11,2 per cento), fino a scendere sotto il dieci per cento nel 2020.

Le previsioni macroeconomiche tendenziali della Nota per il biennio 2017/2018 sono state sottoposte alla validazione – con esito favorevole - dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) secondo quanto previsto dalla legge n. 243/2012, di attuazione del principio del pareggio del bilancio.

La Nota espone poi il quadro macroeconomico programmatico per il triennio 2018-2020, che considera gli effetti sull'economia delle misure del Governo da adottarsi con la legge di bilancio 2018, tra cui, in particolare, la disattivazione per il 2018 degli aumenti di imposte al momento previsti dalle c.d. clausole di salvaguardia (valutate incidere sulla crescita del PIL per 0,3 punti percentuali). Per effetto delle misure che verranno introdotte con la prossima manovra di bilancio, la crescita per il 2018 dovrebbe salire all'1,5 per cento anche per il 2018 e il 2019, dall'1,2 per cento del tendenziale, confermandosi poi la attuale stima dell'1,3 per cento nell'anno terminale. Anche il quadro programmatico è stato validato dall'Ufficio parlamentare di bilancio

 
Il quadro di finanza pubblica
28/09/2017

Le positive prospettive di crescita dell'economia delineate nel quadro macroeconomico, che prefigurano per tutti gli anni del periodo di previsione una crescita del Pil posizionata nel quadro tendenziale intorno all'1,2 per cento, si riflettono sulle previsioni di finanza pubblica, i cui risultati vengono stimati per gli anni dal 2017 al 2020 in progressivo miglioramento, con un indebitamento netto che nel 2017 diminuisce dal 2,5 per cento dell'anno precedente al 2,1 per cento, confermando il percorso di miglioramento avviato dal 2015. Nel 2018 tale saldo verrebbe poi a dimezzarsi (1,0 per cento), sia per la discesa della spesa per interessi sia, principalmente, per le maggiori entrate derivanti dall'aumento dell'Iva tuttora previsto dalla legislazione vigente per tale anno (di cui si prevede peraltro la disattivazione, come si precisa più avanti illustrando il quadro programmatico), fino ad arrivare in prossimità del pareggio nel 2020, anno in cui è stimato pari allo 0,1 per cento.

Concorre a tale risultato un crescente avanzo primario annuale (saldo che, si rammenta, misura la differenza tra entrate e spese al netto della spesa per interessi), che in rapporto al Pil raddoppia nel corso del periodo previsionale, passando da 1,7 punti percentuali di Pil nel 2017 a 3,5 punti nel 2020. Il miglioramento di tale saldo e la contestuale discesa della spesa per interessi (in lievissima risalita solo nel 2020) accelerano, rispetto alle precedenti previsioni, la discesa del debito pubblico, che si prevede passare dal livello del 131,6 per cento di Pil nel 2017 a quello del 124,3 per cento.

Il progressivo risanamento della finanza pubblica risultante dal quadro previsionale viene confermato anche dal quadro programmatico - che espone gli andamenti di bilancio come risultanti dagli interventi previsti dal Governo – nel quale tuttavia viene ridimensionata l'intensità del percorso di miglioramento, in ragione dell'intendimento del Governo di destinare maggiori risorse al sostegno dell'economia, per conseguire tassi di crescita più elevati ed in tal modo favorire la discesa del rapporto debito/Pil. In relazione a tale obiettivo il quadro programmatico differisce da quello tendenziale, sulla base della decisione, già anticipata alle istituzioni europee, di ridurre l'aggiustamento strutturale di bilancio per il 2018, che viene operato per 0,3 punti percentuali in luogo dei circa 0,8 punti precedentemente previsti. Ciò in quanto tale livello avrebbe secondo il Governo prodotto un aggiustamento in eccesso rispetto al livello di miglioramento strutturale richiesto a livello europeo. Il deficit (indebitamento netto) strutturale per il 2018 viene pertanto posizionato all'1,0 per cento, anziché allo 0,7 per cento previsto nel precedente quadro programmatico riportato nel DEF 2017.

In coerenza con il nuovo obiettivo del saldo strutturale 2018, che riduce lo sforzo fiscale previsto per tale anno a legislazione vigente – principalmente disattivando il previsto aumento delle aliquote Iva – viene aumentato il deficit di bilancio previsto per l'anno medesimo, innalzando l'indebitamento netto dall'1,2 all'1,6 per cento del Pil.

Nella Nota si prefigura una manovra  di bilancio di carattere espansivo, pari - al netto delle risorse che verrano reperite per finanziare la manovra medesima -  a circa 0,6 punti percentuali di Pil – che verrà dettagliata nella legge di bilancio per il 2018 - rivolta in primo luogo ad evitare l'entrata in vigore nel 2018 dei suddetti aumenti Iva, in parte, si rammenta, già disattivati con la manovra operata con il decreto-legge n.50/2017. Saranno inoltre rifinanziate le politiche già previste a legislazione vigente quali ad esempio quelle per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego. In ordine agli ulteriori contenuti della manovra, per quanto riguarda gli investimenti nella Nota si precisa che saranno selettivamente mantenuti alcuni incentivi fiscali per il settore privato già previsti da precedenti disposizioni normative, allocate nuove risorse per gli investimenti pubblici e proposte nuove leve per la ripresa dell'accumulazione di capitale, ritenuta essenziale per accrescere il potenziale di crescita e innovatività dell'economia. Le misure per lo sviluppo contemplano, inoltre, nuovi interventi di decontribuzione del lavoro, che saranno selettive e rivolte al sostegno delle assunzioni a tempo indeterminato dei giovani lavoratori. Ulteriori interventi riguarderanno il rafforzamento delle misure per il sostegno delle famiglie.

Al relativo finanziamento concorreranno per due terzi aumenti delle entrate e per un terzo riduzioni di spesa. Dal lato delle entrate, vi saranno misure volte ad accrescere la fedeltà fiscale e a ridurre i margini di evasione ed elusione, in particolare in ambito IVA, in linea con la strategia di bilancio attuata negli ultimi anni. Dal lato delle spese, si introdurranno misure di riduzione strutturale della spesa corrente, nell'ambito dell'integrazione del processo di revisione della spesa nel ciclo di programmazione economico-finanziaria delle Amministrazioni centrali dello Stato.

Pur in presenza del minor aggiustamento strutturale per il 2018, rimane fermo il conseguimento del pareggio strutturale di bilancio (Obiettivo di Medio Termine- OMT) già previsto per il 2020, in quanto l'indebitamento netto strutturale manterrebbe un profilo discendente posizionandosi allo 0,2 per cento (vale a dire close to balance) in tale anno.

Quanto al deficit nominale, negli anni successivi al 2018 l'indebitamento netto continuerebbe a ridursi consistentemente, passando dall'1,6 del Pil allo 0,9 nel 2019 e poi allo 0,2 nel 2020. Contribuisce a tale evoluzione, che per l'anno terminale conferma quanto già previsto nel DEF 2017 (vale a dire il pareggio anche nominale del saldo in questione), un crescente avanzo primario, che passa dall'1,7 del Pil a 3,3 punti percentuali di Pil nel 2020, ed una spesa per interessi che, come già avvenuto negli ultimi anni, mantiene un profilo discendente, passando da 3,8 punti percentuali di Pil nel 2017 a 3,5 punti nel 2020. 

Quanto infine al rapporto debito/Pil, questo diminuirà in misura più marcata rispetto al quadro tendenziale, in virtù del un consistente miglioramento dell'avanzo primario di cui si è detto, di proventi da privatizzazioni e dall'accelerazione della crescita del Pil, passando dal 131,6 per cento del Pil nel 2017 a 123,9 punti percentuali di prodotto nell'anno terminale del periodo di previsione.

 
La Relazione prevista dall'articolo 6 della legge n. 243 del 2012
28/09/2017

Poiché pur confermando il già previsto raggiungimento dell'Obiettivo di Medio Termine nel 2020 la Nota di aggiornamento espone tuttavia una deviazione dal percorso di rientro già previsto, innalzando il livello dell'indebitamento netto strutturale per il 2018 e prevedendo conseguentemente un miglioramento più graduale nei due anni successivi, viene presentata in concomitanza con la Nota di aggiornamento del DEF la Relazione al Parlamento redatta ai sensi dell'art. 6, co. 5, della L. 243/2012, che illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo programmatico strutturale (OMT),

Nella Relazione il Governo rileva come, rispetto al Piano di rientro verso l'Obiettivo previsto dal DEF 2017 dello scorso mese di aprile, la necessità di tener conto, nel perseguimento della sostenibilità delle finanze pubbliche, anche della necessità di assicurare il sostegno alla ripresa economica porti a ritenere opportuno un aggiornamento del suddetto Piano, secondo le modalità che si sono sopra illustrate

Com'è noto, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, su tale Relazione dovranno esprimersi le Camere con apposite deliberazioni da approvare a maggioranza assoluta dei propri componenti.

 
Le risoluzioni parlamentari
05/10/2017

L'esame parlamentare della Nota si è conclusa  presso la Camera nella  seduta del 4 ottobre 2017, con l'approvazione da parte dell'Assemblea della risoluzione n. 6-00350.

La risoluzione, nel confermare la necessità del conseguimento dei saldi programmatici di bilancio esposti nel Documento, reca una serie di impegni per il Governo sul piano della finanza  pubblica e delle politiche economiche, tra i quali in particolare, oltre alla disattivazione con la prossima manovra di bilancio delle clausole di salvaguardia sulle imposte indirette nel 2018, i seguenti:

  • il sostegno degli investimenti, incentivando gli investimenti privati in beni strumentali e immateriali, nonché allocando maggiori risorse per gli investimenti pubblici delle amministrazioni centrali e locali, anche attraverso, per questi ultimi, l'individuazione delle misure più idonee per consentire un maggiore utilizzo dell'avanzo di amministrazione di ciascun ente per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche;
  • la promozione dell'aumento dell'occupazione, in particolare a tempo indeterminato per i giovani, mediante nuovi interventi di decontribuzione del lavoro;
  • il potenziamento degli strumenti di lotta alla povertà e all'esclusione sociale, incrementando le risorse destinate a finanziare il reddito di inclusione;
  • il finanziamento delle politiche invariate, inclusive delle risorse per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego;
  • l'incremento delle risorse di conto capitale destinate ad investimenti nel settore della sanità e la graduale revisione del meccanismo del cosiddetto "super ticket" al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico;
  • la proroga della riduzione al 10 per cento della cedolare secca sugli affitti abitativi, con eventuale estensione del sistema della tassazione sostitutiva anche sui redditi derivanti dagli affitti di immobili ad uso non residenziale;
  • la prosecuzione della politica di sostegno alle famiglie e di contrasto alla prolungata tendenza al calo demografico, valutando altresì la possibilità di potenziare il sistema degli assegni per i figli a carico, anche procedendo alla necessaria razionalizzazione degli attuali istituti;
  • la promozione di una nuova governance dell'area euro, volta a conferire una maggiore centralità alla crescita economica e all'occupazione, sostenendo con forza l'introduzione di strumenti comuni di stabilizzazione macroeconomica, in grado di sostenere la crescita inclusiva, quali ad esempio un sistema di assicurazione comune contro la disoccupazione per l'area euro;
  • favorire, nell'ambito delle crisi bancarie e nel rispetto di quanto previsto dalle procedure europee e dai criteri stabiliti dalla legislazione vigente, il posticipo del termine previsto per accedere al beneficio del ristoro.

E' stata inoltre approvata la risoluzione 6-00349, che autorizza il Governo a dare attuazione a quanto previsto nella Relazione, annessa alla Nota di aggiornamento del DEF, che contiene la richiesta di aggiornamento del piano di rientro, previsto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile, verso l'Obiettivo di medio periodo,

Nella stessa giornata anche il Senato (seduta del 4 ottobre 2017) ha approvato, con contenuti analoghi a quelle della Camera, le corrispondenti risoluzioni sulla Relazione al Parlamento e sulla Nota di aggiornamento al Def 2017.

 
Audizioni
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29/09/2017
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